Dopo la pesante sconfitta di Carpi, mister Montella preannuncia novità per la difficile gara contro il Napoli capolista di mister Sarri.
Cambio del sistema di gioco e di qualche interprete, vista anche la squalifica di Soriano e la bocciatura tecnica di Silvestre.
Ecco il 4-2-3-1 con Viviano in porta, difesa a 4 con Cassani terzino destro, Zuvkanovic e Moisander centrali e Regini terzino sinistro. Fernando e Barreto centrocampisti centrali, Carbonero esterno destro, Eder esterno sinistro e Correa trequartista dietro a Cassano punta centrale.
Il Napoli risponde con il solito 4-3-2-1: Reina in porta. Difesa a 4: Hisaj terzino destro, Albiol e Koulibaly centrali, Ghoulam terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Jorginho davanti alla difesa, mezzala destra Allan e mezzala sinistra Hamsik. Insigne a sinistra e Callejon a destra dietro alla punta centrale Higuain.
STRATEGIA NAPOLI
La fase di possesso del Napoli è uno spettacolo per gli amanti del bel calcio: possesso palla veloce, intensità e ritmo di gioco molto elevati. Tante le soluzioni con gli attaccanti che “navigano” o tagliano veloci al centro dietro a Hiugain. Le mezzali napoletane lavorano sia in profondità che in ampiezza, coordinandosi in maniera esemplare con i movimenti degli attaccanti esterni.
I terzini molto alti spingono con velocità e classe e ricercano la superiorità numerica sugli esterni, creando dei triangoli con la mezzala e gli attaccanti esterni.
Jorginho presidia la zona centrale e detta i tempi di gioco.
In fase di non possesso vediamo due linee molto corte e strette e un baricentro molto alto.
Pressione molto alta sui nostri difensori già nel giro palla e nella costruzione dal basso, con due linee in un 4-5-1 in cui Higuain lavora sui centrali difensivi, gli attaccanti esterni sui nostri terzini e centrali di difesa mentre le mezzali escono sulla coppia Barreto-Fernando e Jorginho accorcia su Correa.
La linea difensiva di Sarri lavora con una sincronia quasi perfetta: ci lasciano pochi spazi.
Spazi ne troviamo quando effettuiamo dei cambio di campo sugli scivolamenti dei loro centrocampisti: se l’attaccante esterno rimane centrale allora la mezzala è costretta ad uscire sui nostri terzini. Riusciamo in questo modo ad uscire in palleggio alle spalle della mezzala del Napoli ricercando la superiorità numerica.
Il nostro mister alla vigilia aveva chiesto una risposta sotto il profilo dell’organizzazione, dell’attenzione e della concentrazione nell’arco di tutti i 90 minuti. Opta quindi per un nuovo sistema di gioco, vuole una squadra stretta e corta tra le linee per controllare il possesso palla del Napoli e gli inserimenti dei centrocampisti e degli attaccanti esterni.
Sopratutto chiede molto sacrificio per lavorare sugli “appoggi” che innescano i movimenti di Higuain nello spazio, sapendo che potremmo trovare delle difficoltà.
STRATEGIA SAMP
In fase di non possesso difendiamo con un 4-4-1-1 con i terzini che controllano gli attaccanti esterni. I nostri centrocampisti centrali si occupano delle mezzali del Napoli (Barreto su Hamsik e Fernando su Allan), Correa controlla Jorginho ed Eder e Carbonero seguono gli inserimenti dei terzini del Napoli.
Sugli scivolamenti gli attaccanti esterni giocano “dentro” al campo.
Proviamo ad alzare il baricentro per non chiuderci dietro e prenderli alti.
Purtroppo difficilmente riusciamo ad essere corti e stretti come richiesto dal mister.
In fase di possesso proviamo a portare molti uomini davanti all’area del Napoli con la spinta dai terzini. E, per uscire dalla famosa pressione alta del Napoli, proviamo talvolta dei lanci lunghi dalle retrovie, anche se Cassano non è in grado di giocare in profondità. Ma appena troviamo i varchi giusti c’è anche la soluzione in possesso palla per aggirare le uscite della squadra partenopea.
Marcature preventive su Higuain.
Cassano da falso nueve lavora per creare spazi agli inserimenti di Carbonero e di Eder. Sopratutto Eder cerca spesso il taglio centrale.
Correa cerca lo spazio giusto tra Jorginho e le mezzali, quando queste escono sulla spinta dei nostri terzini, per provare a creare superiorità numerica puntando la porta.
Dopo 3 minuti capiamo già che la giornata si preannuncia difficile: da un rinvio lungo di Reina si crea una situazione di 3 contro 2 in cui Moisander e Zukanovic sono presi in mezzo da Higuain. Mancava la marcatura preventiva, Moisander corre a tamponare Higuain che si trova a tu per tu con Viviano e calcia incredibilmente fuori.
Continua la pressione alta asfissiante del Napoli che ci costringe ad un possesso palla lento ed orizzontale. Non troviamo varchi, le due linee del Napoli in fase di non possesso sono molto corte e strette, e all’8 minuto di gioco commettiamo l’errore fatale.
Lancio dalle retrovie della difesa del Napoli, Zukanovic stoppa di petto e prova a giocare la palla ma gli attaccanti del Napoli chiudono gli appoggi. Con lo scarico a Viviano e il terzino di parte, si crea una situazione di 4 contro due con Moisander, Barreto e Fernando, sembra un classico torello: palla a Barreto, Moisander non si mette in luce per ricevere lo scarico ed allargare al libero Cassani e Barreto pressato da dietro da Hamsik effettua un retropassaggio folle sulla corsa di Higuain che questa volta davanti a Viviano non sbaglia e segna lo 0-1.
L’IMPORTANZA DEI “TORELLI”!!!
Rialziamo la testa e dal punto di vista caratteriale rispondiamo presente con un inserimento centrale di Eder al 13′ minuto su lancio di Fernando, ma il tiro è lento e viene parato da Reina.
Su questo movimento si crea un equivoco. Quando Cassano si allarga a sinistra come piace a lui (e non credo a Montella) Eder si butta centralmente e questo può essere un movimento anche giusto. Il problema è che poi Eder è costretto a fare 40 metri di corsa ad inseguire Husaj in fase di spinta mollato da Cassano che non segue mai l’azione del terzino, nonostante si trovi già in quella zona. Così facendo il Napoli trova spazi facili in possesso e può creare superiorità numerica.
Al 16 minuto arriva il secondo goal del Napoli.
Calcio d’angolo con marcature a uomo a parte Barreto, che rimane libero di cercare il pallone, e Fernando sul palo.
Si creano delle coppie con Carbonero-Callejon, Cassani-Insigne, Moisander-Higuain, Zukanovic-Albiol, Regini-Koulibaly. Quando parte la palla, Moisander molla Higuain che prova a sfruttare un blocco. Si sfila Albiol mollato da Zukanovic, la palla arriva allo spagnolo e sul suo stop esce Barreto che colpevolmente si gira e lo colpisce in maniera lieve: rigore! Tira Insigne e segna lo 0-2!
Al 20 minuto ancora su pressione alta ed offensiva, Regini perde il pallone in maniera banale con Callejon che lancia sul movimento centrale di Insigne dietro Zukanovic. Esce in maniera goffa Viviano che lo sposta verso l’esterno dove fortunatamente l’attaccante napoletano non riesce a centrare la porta.
3 minuti dopo Higuain, su una palla recuperata a centrocampo, scappa in un 5 contro 1 e commettiamo lo stesso errore di Carpi: nessuno interviene, nessuno va incontro a contrastarlo e ci portiamo dentro l’area, la zona più pericolosa, l’attaccante del Napoli dove interviene in maniera rischiosa Zukanovic recuperando il pallone.
Al 30′ minuto bella azione del Napoli: scambio stretto sulla destra laterale tra Hisaj (marcato da Eder) e Callejon, marcato da lontano da Regini. Sullo scambio l’attaccante del Napoli serve il movimento in ampiezza della mezzala Allan che attacca lo spazio seguito da Fernando. Allan, arrivato sul fondo, serve con palla rasoterra indietro l’inserimento di Callejon, mollato in maniera colpevole da Regini che rimane indietro e rientra camminando invece di correre e seguire il taglio in diagonale dell’attaccante napoletano… Fortunatamente il tiro di Callejon è sbagliato.
Dopo 30 minuti il Napoli rallenta il proprio pressing ultraoffensivo e ci lascia un po’ di spazio per provare a giocare.
Al 31′ minuto proviamo con Carbonero che crea superiorità numerica sull’esterno, dove era uscito un centrale del Napoli, e serve Cassano che in campo aperto centrale invece di cercare la porta si ferma e serve Eder largo, chiuso in diagonale da Hisaj: palla a Correa che dopo un controllo di suola prova a tirare, la deviazione smorza il tiro e para Reina.
Il nostro goal arriva al 44′ minuto dopo una serie di azioni offensive che per troppa leziosità nostra e bravura del Napoli nel chiudere gli spazi, non arrivano alla conclusione.
Carbonero e Barreto riescono a creare superiorità numerica sull’esterno destro, fugge il colombiano che, arrivato in area, serve rasoterra Eder che effettua un grande velo per l’inserimento di Correa che segna l’1-2. Bella azione e bel goal!
Chiudiamo il primo tempo con 3 tiri in porta ed uno fuori mentre il Napoli 4 in porta e 4 fuori e sopratutto un dato incredibile: la nostra supremazia nel possesso palla tanto caro a Sarri, che purtroppo non porta al pareggio: il possesso palla della Samp rimane infatti molto orizzontale.
Nel secondo tempo partiamo con il piglio giusto per provare a pareggiare con coraggio e determinazione.
Anche il mister prova ad infondere coraggio con un cambio offensivo.
Fuori Barreto per Alvarez, che si posiziona esterno destro, mentre Carbonero si posiziona centrale di centrocampo con Fernando.
Ma dopo 4 minuti arriva l’errore madornale di Cassani, l’ennesimo, che interviene in maniera dura su Insigne e prende il doppio giallo… Espulso!
Ci schieriamo con un 4-4-1 con Carbonero terzino destro, Correa centrale con Fernando ed Alvarez che rimane largo a destra.
E 45 secondi dopo veniamo puniti: Alvarez non capisce la scalata e si posiziona troppo basso sulla linea difensiva lasciando lo spazio all’inserimento di Hamsik, servito da Insigne al limite dell’area. Escono in ritardo ed in maniera sbagliata sia Moisander che Alvarez… e lo slovacco con la punta segna fregando sul tempo Viviano:1-3!
Peccato!
Al 20′ minuto cambio azzeccato con Dodò che entra per Cassano. Lasciamo Eder punta centrale e Dodò si posiziona esterno di sinistra.
Al 25′ minuto entra Strinic per Ghoulam, proviamo con il cuore a rimediare a questa partita ma il Napoli la controlla agevolmente. Anche se al 27′ minuto Eder su calcio d’angolo elude la marcatura a zona dei partenopei e segna su un corner battuto bene da Alvarez. Errore di valutazione anche di Reina.
Al 28′ minuto entra Mertens per Insigne.
Al 33′ minuto ennesimo errore di lettura e di posizionamento della difesa della Sampdoria, troppo larga tra i suoi componenti: su un lancio da centrocampo in profondità lasciamo libero Higuain. Il Pipita riceve nel taglio e solo davanti a Viviano tira fuori…
Il nostro entusiasmo si spegne al 34′ minuto: ecco il goal di Mertens che in contropiede punta Carbonero che scivola davanti all’area, tiro ad incrociare piuttosto lento ma Viviano non riesce a parare. 2-4.
Al 35′ minuto entra Ivan per Correa ma la partita finisce praticamente qui: non riusciamo più ad impensierire il Napoli che controlla la partita ribaltando anche la statistica del primo tempo sul possesso palla (ora è 56% Napoli e 44% Sampdoria).
In 10 partite sono arrivate 6 sconfitte, 2 vittorie ed un pari per la Sampdoria di Montella.
Abbiamo un Mister la cui bravura non si discute ed è vero che siamo migliorati a livello di organizzazione di gioco, di idee e principi. Il bilancio però è molto negativo.
Il Mister sta costruendo dalle macerie una squadra assemblata male, con i singoli che non stanno rendendo in maniera ottimale. Ora però servono risultati, serve avere consapevolezza della classifica, serve sapere che dobbiamo lottare per non retrocedere e che per gli esperimenti non c’è tempo.
Bene Correa da trequartista, suo vero ruolo. Da migliorare la difesa.
Le mie domande per il mister:
Dopo gli ennesimi errori individuali e di reparto non crede che sarebbe giusto provare una soluzione drastica, un cambio di sistema approfittando del fatto che il nuovo acquisto Ranocchia ha fatto le sue migliori stagioni in una difesa a 3? Non sarebbe il caso di recuperare Silvestre considerando che Moisander continua a regalare degli svarioni incredibili?
Dodò va bene come esterno ma come terzino, in una difesa a 4, ha spesso faticato: come intende impiegarlo?
Cassano da punta centrale toglie spazio ad Eder che è costretto a partire troppo largo.
Antonio come tecnica non si discute ma nella fase di non possesso non aiuta la squadra, se a lui aggiungiamo la pigrizia (anche se diminuita) di Correa, rinunciamo a due giocatori in fase di non possesso.
Il barese inoltre non sembra in grado fisicamente di attaccare la profondità e quando ha avuto il pallone tra i piedi, poche volte è riuscito a dare quello che i tifosi ed il mister si aspettano. A questo aggiungiamo un solo goal fatto in tutto il campionato. I sei mesi di inattività lo hanno segnato, per portare a termine il suo recupero servirà tempo che la posizione di classifica non ci concede.
Muriel grasso non si sa che tipo di giocatore sia, sembra prendere la forma del classico bidone ricevuto dall’Udinese…
Non crede che sarebbe giusto trovare un equilibrio anche in zona offensiva, con dei punti fermi?
Speriamo che il mister riesca a risolvere tutti questi quesiti e riesca a fare i punti necessari alla salvezza. In queste due giornate importanti per il nostro futuro (ora ha ottenuto anche la siepe che impedisce la visuale ai tifosi che vorrebbero osservare gli allenamenti) può lavorare tranquillo ma la classifica dice NON TROPPO…
3 commenti
Ciao Gino! Leggo sempre le tue analisi e trovo sempre particolari interessanti che da profano della tattica non riuscirei a vedere. Non sono però d’accordo sulle critiche a Cassano. O meglio, d’accordo per la partita contro il Napoli in cui è stato tra i peggiori in campo. Ma nelle gare prima è stato quasi sempre decisivo, anche se fisicamente è appesantito. Io l’ho visto decisivo con Palermo, Genoa, Juventus e più che sufficiente con il Carpi.
Per quello che può valere, la Gazzetta nelle ultime 4 gare prima di Napoli gli ha dato nelle pagelle 3 volte 7 e una volta 8, le tue critiche mi sembrano troppo severe, dopo la prima partita che cassano ha giocato male. E poi col napoli avremmo comunque perso visto che sono più forti. Ciao!
ciao pablo grazie per i complimenti…
su cassano mi spiego meglio…
serve un equilibrio tattico se vuoi giocare con lui perchè ti toglie tanto dal punto di vista difensivo e del modo di attaccare.
come punta centrale è difficile avere una punta che non gioca mai sulla profondità,esempio l assist di carbonero e lui che arranca centralmente senza puntare la porta…i numeri di cassano come attaccante quest anno sono impietosi ma sta crescendo e su questo concordo,ma ora abbiamo bisogno di punti,di sostanza,di equilibrio e tocca al mister trovarlo e tocca al barese fare il suo…esempio a carpi ha avuto una palla solo davanti al portiere una punta in una squdra che lotta per non retrocedere deve segnare…mi aspetto maggior sostanza..ciao alla prossima
Bè, su Cassano che toglie spazio a Eder sono d’accordo. Infatti uno dei problemi che vedevo era avere Correa, Cassano e Eder con caratteristiche simili, quindi a sovrapporsi; cioé nessuno dei tre è una punta o un’ala.
Ma con Eder abbiamo appena risolto grazie a 12 milioni di euro.
Speremu…