L’attesa è finita, non resta che prendere maglia e sciarpa e andare a bruciarci la gola per i nostri colori.
Dovremo sbranare il cuore, sportivamente parlando, a quella manica di cavernicoli del tifo, lugubri come la macchia oscura che vedremo di fronte a noi, colma di cori dell’età della pietra: tanta incompetenza concentrata in un solo spazio di stadio è praticamente impossibile a vedersi: un guinness dei primati, dove per “primati” si intende la competenza scimmiesca di quegli esseri inferiori sulle questioni che riguardano il calcio.
Poveri piccioni, assiepati nel proprio nido bicolore. Ululeranno e piccioneranno ancora. Ma non per una grande giocata sul campo (anche perché sono tutti grammi), piuttosto per uno dei tanti interventi da macellaio a cui sono abituati.
Dovremo assistere ancora al non gioco bibino, agli interventi da fabbro dei loro pseudo giocatori.
Come detto più volte, l’unico elemento negativo dell’essere blucerchiati è dover per forza avere a che fare con quelle presenze inferiori, che ancor si lodano e imbrodano per un passato ormai secolare, solo per dimenticare un presente fatto di stenti e sofferenze, valigette e altre lacrime di un tecnico travestito da fenomeno, per giunta vicino all’esonero.
In caso di esonero, un consiglio ai bibini: riprendetevi Malesani o ancora meglio Bruno “Maciste” Bolchi, e il capolavoro sarà compiuto.
Parlando di aspetti più tecnici, il derby come sappiamo fa storia a sé: non conta la qualità in campo o la posizione in classifica. Piuttosto la lucidità, la voglia di vincere, il coraggio: tutti elementi già analizzati da Mister Vincenzo, che dovrebbe presentare una formazione non certo all’arrembaggio. Ivan è sempre favorito su Carbonero, mentre continua il ballottaggio Cassano-Muriel, con Fantantonio probabile titolare.
Fra poche ore sarà battaglia: forza ragazzi, affossiamoli!