La società ha esonerato Zenga, colpevole di aver commesso troppi errori e di aver schierato quasi sempre una squadra senza gioco e senza idee. Una decisione giusta e doverosa per quanto visto in campo e in considerazione del buon organico a disposizione.
Come sostituto il presidente ha scelto uno dei migliori allenatori italiani, Vincenzo Montella, liberato a fatica dalla Fiorentina.
Ho visto due allenamenti in settimana al centro sportivo Mugnaini di Bogliasco e vi posso assicurare che oltre ad essere istruttivo è veramente uno spettacolo seguire il lavoro e le metodologie di Vincenzo e del suo preparatissimo staff.
Certo in 5 giorni era impossibile trovare una soluzione (anche in virtu’ dell’assenza dei giocatori nazionali) e portare in campo i nuovi principi di gioco. Ma sono convinto che li vedremo presto.
La formazione non varia di molto rispetto alle ultime formazioni di Zenga, neanche il modulo, anche se il nuovo mister preferisce parlare di principi di gioco e quindi di un calcio di movimento e di copertura degli spazi, piuttosto che un solo modulo che ci possa rappresentare.
Scendiamo in campo col 4-3-3: Viviano in porta, difesa a 4 con De Silvestri a destra, Silvestre e Moisander centrali, Zuvkanovic a sinistra. Centrocampo a tre con Fernando centrale, Barreto mezzala sinistra e Soriano mezzala destra. Esterno di destra Carbonero, esterno di sinistra Eder e punta centrale Muriel.
L’Udinese risponde con un 3-5-2: Karnezis inporta, difesa a tre con centrale Danilo, terzino destro Wague e terzino sinistro Felipe. Centrocampo a 5 con esterno destro Widmer, mezzala destra Badu, centrale Lodi, mezzala sinistra Iturra ed Edenilson esterno di sinistra. Attaccanti Thereau e Aguirre.
STRATEGIA SAMP
Finalmente il nostro regista non è Viviano.
Proviamo a costruire dal basso con i due centrali che si aprono, i terzini all’altezza del centrocampo ed un centrocampista che si abbassa a prendere palla tra i due centrali.
In settimana si è provato spesso la rotazione del centrocampista che si sposta in zona centrale per costruire gioco, in modo da non dare un riferimento fisso in marcatura agli avversari.
Giochiamo con un triangolo rovesciato, con il vertice alto del triangolo rappresentato da una mezzala o punta esterna che sulla verticalizzazione della palla si posiziona dietro l’attaccante centrale.
Gli attaccanti esterni giocano “dentro” il campo e mentre Carbonero fa movimento dietro la punta centrale, Eder lavora sulla profondità.
Con uno di questi movimenti riusciamo al 18′ a creare la prima palla goal: Carbonero si sposta dietro Muriel e riceve lo “scarico” dopo un passaggio di Silvestre, palla in profondità sull’inserimento centrale di Eder, che dopo un movimento a mezzaluna tira fuori. Bella azione.
Le mezzali lavorano sia in ampiezza (quando gli attaccanti si spostano dietro Muriel) sia con l’inserimento centrale.
Cerchiamo di portare 7 uomini in zona offensiva e di coprire gli spazi in maniera ragionata.
Il possesso palla è nostro, il marchio di fabbrica di Montella: arriviamo ad averne almeno il 64 % ma risulta ancora lento ed impreciso, facciamo fatica anche sui movimenti ancora impacciati e poco fluidi.
La fase di non possesso ci vede difendere con un 4-2-3-1 con Soriano che si posiziona su Lodi mentre gli attaccanti esterni rientrano larghi, per poi spostarsi verso il centro quando iniziamo l’azione.
In settimana il mister ha lavorato molto sui movimenti difensivi, quasi in maniera scolastica, e ha fatto molta didattica sul lavoro della linea.
Siamo poco fluidi anche per il pressing offensivo ed aggressivo dell’Udinese, molto organizzato e determinato.
STRATEGIA UDINESE
Mister Colantuono decide di dare riferimenti precisi in uscita ai suoi uomini, lavorando a coppie e marcando a “uomo”. Con questa pressione alta è notevole il coraggio dell’Udinese di rischiare spesso il 3 contro 3 nella zona centrale difensiva.
Thereau si posiziona su Fernando, le mezzali lavorano sulle nostre mezzali e gli esterni attaccano i terzini.
C’è ottima intensità e corsa da parte dei bianconeri che riescono spesso a fermare l’azione, agevolati dalla nostra lentezza.
L’Udinese in possesso palla ricerca spesso le ripartenze veloci, con ricerca immediata della verticalizzazione sul movimento delle punte. Tenta anche di sfruttare il cambio campo per trovare un 2 contro uno con l’inserimento della mezzala e dell’esterno. Vediamo tanti movimenti ed inserimenti da parte dei centrocampisti mentre Lodi rimane davanti alla difesa schierata.
Fernando, invece, conferma la confusione con il passato, e lancia spesso da dietro facendo arrabbiare il nostro tecnico.
Dopo un tiro di Soriano arriva al 25′ minuto la prima occasione dell’Udinese. Siamo in 4, la difesa è schierata in linea contro due ma Silvestre pasticcia su una palla alta e devia il pallone che rimane fermo dietro di lui. Arriva in corsa Thereau ma fortunatamente Viviano para.
Rispondiamo con un assist perfetto di Eder sull’inserimento di De Silvestri ma il tiro finisce fuori.
Al 34 minuto arriva il goal bianconero.
Palla riconquistata a centrocampo dall’Udinese e allargata sulla destra a Widmer che lancia Aguirre, l’uruguaiano effettua un movimento corto/lungo allargandosi successivamente sulla destra. Moisander, uscito in marcatura preventiva, rimane spiazzato da questo movimento ed è lento a rimettersi in linea. Arriva il cross di Aguirre centrale, sponda di Thereau bellissima sull’inserimento centrale di Badu che tira e segna, passando tra Silvestre ed il colpevole Moisander… 1-0!
Fatichiamo a reagire e concludiamo il primo tempo senza impensierire il portiere bianconero.
Nel secondo tempo proviamo ad alzare il baricentro. Il possesso palla rimane sempre nostro, Soriano si posiziona come trequartista mentre Carbonero arretra come mezzala, le punte giocano più vicine centrali.
In fase di non possesso ci muoviamo con un 4-4-2 con Barreto che si allarga a sinistra, Carbonero a destra e Soriano centrale con Fernando.
Ma siamo lenti anche nel pressing, e andiamo in difficoltà contro un’Udinese che cerca subito la verticalizzazione sulle due punte centrali.
Siamo lenti anche in fase di possesso, ci muoviamo troppo poco per poter creare pericoli.
Ci prova Muriel al 12′ minuto con una grande giocata, l’unica della partita (e qui urge una riflessione o una sveglia). Luis supera la marcatura di Danilo ma invece di servire Eder sul dischetto decide di tirare malissimo. Palla in rimessa laterale… .
Al 17 minuto ci proviamo con Fernando dal limite dell’area ma la conclusione finisce fuori.
Girandola di cambi che vede l’ingresso di Lazaros al posto di Carbonero, e di Cassano per Muriel al 18 minuto. L’Udinese sostituisce Aguirre con Di Natale e Widmer con Ali Adnan ed inverte gli esterni.
CONCLUSIONI
Ennesima trasferta da cui torniamo senza un punto.
Rimane il solito spartito della prestazione mentale dei giocatori, ancora una volta molli e poco determinati come ha sottolineato anche il Mister a fine gara.
Serve maggior concentrazione, voglia e determinazione da parte degli interpreti che ora non hanno più alibi.
Dal punto di vista del gioco possiamo solo crescere ma non dimentichiamoci che servirà del tempo per vedere il calcio di Montella ed i suoi validi principi di gioco.
2 commenti
Disamina perfetta. Qualcosa di nuovo si è vista subito e siamo fiduciosi per il futuro. Il problema resta la pessima forma fisica causata da una preparazione forse adatta solo per i tornei arabi. I danni fatti da Zenga sono tanti
Ciao Carlo ma sul gol preso non c’è responsabilità anche di Carbonero?
Se guardi l’azione si nota come su Badu ci sarebbe appunto Carbonero, il ghanese s’inserisce e il nostro invece di seguirlo…si ferma!
Non sono un tecnico quindi non so da un punto di vista tattico come ci si dovrebbe comportare in questi casi, credo però che se Carbonero fosse stato più attento e feroce quel gol da polli si poteva forse evitare…