La squadra conclude la prima parte della preparazione a Bardonecchia. All’indomani dell’amichevole con il Bra, Delio traccia nella conferenza stampa conclusiva, un bilancio di questi primi giorni. Il mister non fa proclami, preferisce puntare su considerazioni concrete e di buonsenso. Questo un sunto del suo pensiero:
“Visti i carichi di lavoro particolarmente pesanti di questa prima fase, non è il caso di dar peso ai risultati delle primissime amichevoli; la squadra è fatta all’ 80-90%, non avrebbe avuto senso iniziare con giocatori sicuramente destinati a partire (vedi Maresca, Juan Antonio e Poulsen), dopo l’Ungheria tireremo le somme; bisogna saper aspettare Gabbiadini, senza caricarlo di eccessive aspettative, anche se il suo ruolo richiede responsabilità; l’ambiente sarà fondamentale: i tifosi si preoccupano più di chi non si venda che di chi si compri; difenderò sempre e comunque i miei ragazzi e valuteremo gli eventuali errori faccia a faccia; chi è emerso la scorsa stagione, quest’anno dovrà fare un passo in più per progredire; Regini può fare l’esterno sinistro senza problemi, mentre Salamon si sente difensore e delle attitudini di ciascun elemento devo sempre tenere conto; il modulo sarà sostanzialmente quello dello scorso anno; Wszolek è in una fase di ambientamento in una realtà totalmente nuova, sotto tutti i punti di vista, un po’ come era capitato a Rodriguez qualche mese fa: non conosce ancora la lingua, è comprensibile che possa sentirsi come in un acquario; il campionato vive una fase di livellamento verso l’alto, non possiamo permetterci di distrarci per raggiungere l’obiettivo salvezza il prima possibile; la compattezza sarà fondamentale, così come la fase difensiva; nel secondo anno di A bisogna sempre dare qualcosa in più”.
Intervistato dal Secolo XIX, anche Daniele Gastaldello, alla settima stagione in blucerchiato, formula qualche considerazione interessante. Innanzitutto sull’ambiente: “Nella Sampdoria c’è più spazio per maturare gradualmente, senza pressioni e pretese eccessive. A patto chiaramente che uno sia intelligente, capisca l’errore e gli serva da lezione. Sta nascendo un’altra Samp giovane e io sono fiducioso. Ripeto sempre che l’anno scorso senza i Krsticic e gli Obiang, avremmo corso dei grandi rischi”
Gastaldello ribadisce poi l’importanza di un gruppo unito e coeso per raggiungere l’obiettivo salvezza e, si spera, qualcosa di più, nonché sulla professionalità e l’impegno con cui si deve scendere in campo: “In campo mi incazzo se vedo qualcuno che fa le cose tanto per farle, con sufficienza. Non riprenderò mai un compagno che sbaglia un pallone. Sono io il primo a sbagliare una diagonale o a perdermi una marcatura. Ma se la gente non ha la voglia o lo spirito giusto… Io so che se non si batte ogni giorno il chiodo, si rischia di fare la fine di due anni fa”.
Il capitano poi torna sul fatto che la Samp, al momento non abbia l’uomo in grado di risolvere le partite da solo: “Sottinteso: deve essere il gruppo, la sua coesione, il punto di forza. E in ogni caso nella mia carriera di uomini che ti fanno vincere le partite ne ho conosciuto uno solo, Antonio Cassano. Lo stesso Pazzini, che di gol per noi ne ha segnati tanti, ha avuto la vita semplificata da Antonio. E poi ha un senso che la Samp non abbia questo tipo di giocatori. Perché stanno nelle grandi squadre. Bisogna guardare in faccia la realtà. I nostri campioni sono i nostri giovani, vanno sostenuti, aiutati e consigliati”.
Nel frattempo, la società, al termine della chiusura della fase di prelazione, festeggia il traguardo dei 16.000 abbonamenti raggiunti in poco più di tre settimane, forse anche per merito di un testimonial speciale, Pietro Zino, classe 1909, il cui volto campeggia sui cartelloni pubblicitari piazzati in giro per la città. Un buon trampolino di lancio anche per l’apertura della vendita libera, fissata per mercoledì 31. Facciamo notare infine che, a più di un mese dall’apertura della campagna abbonamenti (quindi qualche settimana prima di noi), il Genoa è fermo a quota 12.000….