Torna d’attualità il nome di Tony Trinidade da Vilhena, ventenne centrocampista olandese (di padre angolano) del Feyenoord dal valore di mercato di 4 milioni di euro. Un nome ricorrente nel nostro calciomercato estivo, anzi un acquisto già dato per certo dai media; a fine agosto, infatti, Tony aveva raggiunto l’accordo con Osti e Ferrero, con tanto di visite mediche fissate a Genova all’indomani della trasferta di Napoli.
La Samp aveva battuto la concorrenza di team italiani e spagnoli, offrendo 2 milioni di euro al Feyenoord ed un quadriennale al regista. Ma, a causa di un grave problema familiare (la madre malata), Vilhena aveva deciso di restare in Olanda almeno fino a gennaio. Nei giorni scorsi, però, il suo nome è tornato in auge: il contratto col Feyenoord scade a giugno 2016 e la società di Rotterdam non ha trovato alcun accordo con i suoi agenti per l’eventuale rinnovo.
Addio quindi praticamente certo a giugno, se non addirittura a gennaio dietro un indennizzo minimo.
Ma chi è Vilhena?
Nato a Maassluis (Olanda) il 3 gennaio 1995, è un regista mancino dalle caratteristiche simili a Soriano (tant’è vero che si era fatto il suo nome quando Roberto era dato per partente verso Napoli), capace di giocare anche da trequartista o come ala sinistra, cresciuto nelle giovanili del Feyenoord, dopo una breve esperienza nel VDL Maassluis. Si rivela nel 2012, anno in cui disputa le prime gare nellla Eerdivisie, esordendo il 22 gennaio contro il VVV Venlo. In quell’anno, inoltre, stipula il suo primo contratto da professionista e si afferma nelle rappresentative nazionali Under 17 (con cui vincerà due Europei di categoria) ed Under 19. Tony brucia le tappe: dopo aver ottenuto 6 presenze nel 2011-12, diventa titolare nella stagione successiva, totalizzando 27 presenze (e 4 reti) in campionato, 1 presenza nei preliminari di Champions ed esordendo nell’Under 21 (con cui conquisterà il bronzo negli Europei 2013, disputati in Israele); inoltre, a marzo 2013, riesce ad ottenere la prima convocazione nella Nazionale maggiore di Van Gaal: non riesce ad esordire contro Estonia ed Ecuador ma, per un prospetto diciottenne, si tratta comunque di un traguardo importante. In quella stagione, inoltre, viene inserito in una lista di 101 giocatori nati dopo il 1991 da tenere d’occhio per il futuro.
La sua fama si consolida nel 2013-14: 32 presenze e 6 reti in campionato e una preconvocazione per i Mondiali brasiliani 2014. Il futuro è suo, dicono in Olanda, e, a fine stagione, arrivano anche le prime sirene dall’estero: la prima squadra a seguirlo è il Milan, ma la dirigenza rossonera non avvierà una trattativa col Feyenoord (che l’aveva proposto a Galliani), in quanto ritenuto “troppo immaturo”.
A distanza di una stagione e mezza, le cose sono cambiate: la maggiore esperienza acquisita (nella scorsa stagione ha disputato 21 presenze in campionato e 9 tra Champions ed Europa League, in cui ha incrociato la Lazio) e la possibilità di prenderlo a parametro zero con un ingaggio sostanzialmente abbordabile ha reso il regista olandese più appetibile. La Samp, secondo le fonti consultate, resta in prima fila (anche per gennaio), ma, negli ultimissimi giorni, i media olandesi hanno parlato di un assalto impetuoso del Southampton di Ronald Koeman, nuovamente a caccia di giocatori del Feyenoord dopo l’italico (ed ex blucerchiato) Pellé e Jordy Clasie. La società olandese prende tempo, per ora, ma è indubbio che stia valutando tutte le offerte, in primis quelle provenienti da Italia ed Inghilterra.