Grande è la confusione sopra e sotto il cielo, come cantava il reggiano Giovanni Lindo Ferretti. Frase appropriata per sintetizzare una delle tante telenovelas dell’estate blucerchiata: dove giocheremo il primo match casalingo di Europa League (30 luglio o 6 agosto) in attesa che finiscano i lavori al Ferraris? (Sperando di averlo almeno al secondo turno, cosa che non è così scontata).
Ferrero aveva indicato all’Uefa il Mapei Stadium di Reggio Emilia come campo di riserva, ma nei giorni scorsi era emersa la notizia che il terreno emiliano non sarebbe stato disponibile nel periodo cruciale a causa di alcuni lavori di ristrutturazione necessari per la disputa della finale di Champions femminile (maggio 2016), ovviamente non posticipabili per gli impegni stagionali del Sassuolo.
Scartate alcune ipotesi gradite dai tifosi (Tardini di Parma e Bentegodi di Verona) o per ricordi beneauguranti (lo Zini di Cremona, dove vincemmo la terza Coppa Italia travolgendo il Napoli, a causa della squalifica del Ferraris), si era parlato dello Juventus Stadium: un impianto moderno in una città più vicina e più facile da raggiungere per i tifosi blucerchiati. L’ipotesi avanzata dal Mercantile, ripresa anche da alcuni siti internazionali, sembrava avere un certo fondamento ma, un paio di giorni fa, lo stesso quotidiano genovese smentiva questa versione, dando per imminente l’ufficialità del trasferimento temporaneo al Mapei Stadium.
Finalmente tutto liscio?
Non proprio. Un articolo comparso ieri sul sito della Gazzetta di Reggio rimette tutto in discussione: il Sassuolo avrebbe risposto picche al segretario generale blucerchiato Massimo Ienca; i lavori di posa dei seggiolini nelle due curve, indispensabili per ottenere la licenza Uefa, non finirebbero in tempo utile per la data della partita di Europa League.
E quindi? Nulla trapela da Corte Lambruschini; probabile che Ferrero stia cercando di trovare la quadra, anche perché il tempo comincia a stringere (siamo appena ad una ventina di giorni dal 30 luglio…). La voce di oggi è che si vada verso Torino, ma allo stadio Olimpico, sede dei granata.
Nel frattempo i lavori di rizollatura di Marassi procedono e non solo: nei giorni scorsi il sindaco Doria ha auspicato una rapida conclusione del passaggio di consegne tra il Consorzio Stadium e la società partecipata da Samp e Genoa, anche per poter iniziare i necessari lavori di ristrutturazione, oltre alla rizollatura in corso.
2 commenti
Ci dovete far fare lo stadio di proprietà: non avete ancora capito!!!!
Si ci vuole lo stadio, senza quello tra un paio d’anni saremo solo un squadra che lotta solo per salvarsi, serve uno stadio da 30 mila posti moderno e funzionale che riporti le famiglie allo stadio e che riavvicini il popolo al calcio.
Siamo in condizioni pietose……