Solo una minestra riscaldata? Pazzini ha dato molto alla Samp, poi se n’è andato in circostanze traumatiche, contribuendo con il suo addio al nostro sprofondamento in B.
Il Pazzo ha comunque sempre proclamato amore (o qualcosa di simile) per i nostri colori.
E diciamocela tutta, non gli si può addossare l’intera colpa della nostra retrocessione. A quella ci ha pensato un gruppo di caproni mal disposti in campo.
Fatto sta che a distanza di quattro anni dalla sua cessione all’Inter, il Pazzo si propone alla Samp, la squadra dove ha dato il meglio in carriera.
Dopo la parentesi blucerchiata ha avuto una netta parabola discendente (anche inattesa).
Quest’anno poi, in mezzo alle salme del Milan, una squadra allo sbando, non è riuscito mai a trovare spazio, realizzando la miseria di due gol.
Quando è stato inserito da Inzaghi (quasi sempre negli ultimi minuti) ha avuto anche una discreta sfiga, tra gol falliti e pali colpiti. Atleticamente comunque sembra ancora in palla.
Ieri c’è stato un incontro con Ferrero negli studi di Tiki Taka.
E tra i due sono volate parole al miele. “Sono pazzo di Pazzini” dice Ferrero. “Quello per la Samp è amore”, risponde Pazzini.
E soprattutto Ferrero che dice al Pazzo: “E’ lui che ci deve pensare”.
Potrebbero essere le solite parole in libertà del presidente, che predica amore verso il mondo intiero. Ma l’attaccante è in scadenza di contratto, una condizione che attira gli appetiti di Ferrero.
Il problema sarà l’ingaggio, ma un Pazzini che ha toppato tre stagioni consecutive non può pretendere cifre folli.
In molti tra i tifosi storcerannno il naso per il discorso della minestra riscaldata e perché l’attaccante ha lasciato la Samp in maniera traumatica.
E’ anche vero, tuttavia, che Pazzini ha le caratteristiche del giocatore che ci manca, attaccante d’area che vede la porta, ha esperienza ed è capace di lottare: potrebbe anche fare la riserva di lusso in una stagione lunga che probabilmente ci vedrà in Europa.
E se arrivasse il Pazzo servirebbero anche giocatori capaci di crossare: Osti ci dovrà pensare.
11 commenti
Ci ha mollati nel momento più cupo.Cosa facciamo? Lo perdoniamo?
No a Pazzini, No al barese!!!!!! Auguro a entrambi di chiudere tristemente la carriera calcistica
Ma finiamola con questa leggenda metropolitana del finto infortunio!
Fece finta di star male a che pro?
Fatemi capire: quale sarebbe stato il significato di simulare un infortunio?
E’ vero, la prima diagnosi fu uno stop di 20 giorni ma già al mercoledì, giornata nella quale sfidammo il Milan in Coppa Italia si parlava di un suo possibile recupero per Napoli, me lo ricordo bene!
Che il Pazzo avesse lo scazzo lo si era capito, l’ha dichiarato lui stesso i mesi successivi, l’ambiente si era depresso e via discorrendo, ma stiamo parlando di un giocatore sotto contratto e se dopo qualche giorno siglava una doppietta con la maglia dell’Inter è perchè qualcuno, invece di prenderlo per un orecchio e di fargli capire che fino a giugno non si sarebbe mosso ha deciso di venderlo per farci due soldini…
La colpa della retrocessione per me è di qualcun altro e comunque sono ben felice e pronto a rivedere la mia posizione se qualcuno ( che so magari anche il buon Stefano Rissetto che so essere un amico del blog:-)) mi spiega veramente come andarono le cose e soprattutto quale fosse il senso di simulare un infortunio per essere ceduto…
Ambiamo a giocatori più forti.
Questa retorica dell’ “amore per la maglia” è una cosa assai patetica. Ma lo vogliamo capire che il “gioco-si fa per dire-del calcio” è solo un grande business e le uniche anime candide (non tutte) che lo popolano sono i tifosi i quali, con molto idealismo, cercano in tutti i modi di astrarsi da quest’amara realtà altrimenti vedrebbero vanificare l’aspetto ludico col quale trascinano nell’età della senescenza l’eterno “bambino” che giace nelle pieghe dell’inconscio? BUM! Va bene, lasciamo perdere Freud, ma insomma finiamola una volta per tutte con il romanticismo e pensiamo bene che se un giocatore vale alla causa(20 gol vanno bene?) è sempre bene accetto altrimenti, se la mettiamo sul principio, tanto vale chiudere la baracca. Ma poi che ne sarà dei nostri atavici sogni (calcistici)? Tanto per fare un esempio ASSSSSURDISSSSIMO!!!!!!!!!!! Se per una strana magia Cavasin diventasse il miglior allenatore del mondo e la sua guida ci garantisse più di uno scudetto ed anche la Champions(anzi più di una) intesa come coppa vinta, voi critici non lo prendereste? Personalmente e molto pragmaticamente gli farei un contratto a vita. Vedete dunque che “tutto è relativo”!
P.S. Riguardo all’amore per la maglia c’è un grande calciatore per cui non si può che nutrire un’imensa stima:Francesco Totti. Ma è, appunto, un’eccezione!! Va be’, mettiamoci pure Zanetti e Del Piero……
Ciao, bella analisi. Però su Totti… fare la bandiera a cinque e più milioni l’anno non deve essere poi così difficoltoso… in più in una piazza che ti tratta come un Re (avrei voluto vederlo in un grande club europeo, tipo Cassano /Real).
D’accordo con sentinel, aggiungo poi che un conto è essere la bandiera di una squadra che potenzialmente può lottare ogni anno per lo scudetto o per l’accesso alle coppe, un altro esserlo in un club di media/bassa fascia…
Ragazzi, Vialli, Chiesa, Montella e Pazzini (io, sinceramente, altre GRANDI prime punte non ne ricordo negli ultimi TRENTA ANNI blucerchiati)…. Ad ingaggio contenuto e con un biennale, lo vado a prendere io a Milano ! Di amore per la maglia, ho quasi la nausea ormai a sentirne parlare ! Vediamo solo il bene della squadra (e una prima punta ci manca come il pane, visti Okaka e Bergessio…. con annessi ingaggi non da poco!)… E poi il Pazzo (se sta bene ma i medici sociali ci sono per questo fine) è giocatore vero dai! Non scherziamo !
OK Pitta! Dunque ben venga Pazzini con la sua V negli occhi tuttte le volte che segnerà……si spera tante. Se dovesse venire sento che tornerà quello che era perchè a Genova si respira un’aria buona. Il problema nasce quando si va via….Attento Sinisa….
Per quanto indiscutibile dal punto di vista meramente tecnico, per me Pazzini può “fracicare” in panchina a Milano. Non è una questione di attaccamento alla maglia (e cmq Roberto 48, io sono stato attaccato alla mia maglia per anni per cifre con molti zero in meno, un po piu facile per Totti Zanetti, e per favore lasciamo stare il mercenario puritani Del Piero, tutt altro che buon esempio). Per me [ semplicemente una questione di rispetto. Abbandoni la barca nel momento di difficolta’ . Io non l’avrei fatto e questo per me e’ tradimento. Apprezzo molto piu’ del matto di Cassano