“Mi manchi… Mi manchi. Posso far finta di star bene ma… mi manchi!”… Così cantava, o meglio ruggiva, il leonino Leali, voce da nero in corpo da neo-melodico. Questa dimenticabile canzone mi ronza in testa ogni mattina, da quando, ripresi gli allenamenti… mi manchi, ah se mi manchi, esterno sinistro! Mi manchi anche tu, esterno destro. E mi manchi ancora di più tu, punta centrale o punta di movimento.
La squadra si è affacciata a Bogliasco. La temperatura non si può definire mite e forse si lavorerà meglio ai 1300 metri di quota di Bardonecchia. Ma intanto sono tutti a sudare (Delio Rossi compreso, impegnato al suo arrivo in una sessione di addominali che lo ha reso rosso come un pomodoro: Dale Delio!).
Facce vecchie e pochi volti nuovi scorribandano sul campo superiore del Poggio: una rosa saltellante di giocatori che sembra, però, avere ancora diverse falle. Se l’area “estremi difensori” è pressoché risolta, con il forzato mantenimento di Romero (a cui hanno “scolpito” le gomme dell’auto, come segnale di bentornato a Genova), il 12 assegnato a Da Costa e Fiorillo a girargli intorno, il settore difesa necessita acquisti sulla parte degli esterni. Centrali saranno riconfermati Gasta– Palombo–Costa. Regini e Mustafi, Salamon, in procinto di arrivare (le parti sono vicine) e il giovane Fornasier completano un valido pacchetto difensivo. Ma le secche, come detto, arrivano sugli esterni. Berardi e il ghost-player Rodriguez sono confermati. Su Poulsen è giusto stendere un lenzuolo pietoso: non si riesce ancora a piazzare (forse, inspiegabilmente, il Verona è interessato al danese), ma non è stato comunque convocato a Bogliasco. Di lui si ricorderanno soltanto gli abbozzi di risa che suscitava la sua andatura da cammello. In mezzo ad alcune meteore ( tra cui Laczko che potrebbe rientrare, Gavazzi e il giovane Celjak) servirebbe come pan bauletto a mezzodì l’arrivo di De Silvestri. Ma la trattativa con la Fiorentina si è arenata per divergenze tra domanda e offerta, e ora anche l’Atalanta si è inserita nell’affare. Wszolek, il piccolo trattore polacco della mancina, sembra promettere bene, ma sarà arduo vederlo giocare titolare. In sintesi: urgono rinforzi.
Detto in breve del centrocampo, fiore all’occhiello del team blucerchiato, con la sventagliata di giovani di qualità Obiang, Kristicic, Eramo, e l’aggiunta di Soriano e Renan a completare con onestà il reparto (ci saranno probabilmente inserimenti dalla Primavera, come il promettente Mattia Lombardo, classe ’95), è in attacco che si respira a pieni polmoni aria di mancanza. Sulla linea della tre quarti è tornato, per la cronaca, l’infelice Juan Antonio. E questa non è una buona notizia: il lento Juan ha movenze inversamente proporzionali alla velocità con cui fa cadere le palle. Si fa totale affidamento su Eder, Sansone e soprattutto Gabbiadini, la nuova punta, tra i giovani più promettenti in circolazione, su cui sono riposte svariate speranze. Con Pozzi-goal prima riserva, la sensazione è che l’attacco risulti un po’ leggero (per ora Delio Rossi punterà sulla coppia Eder-Gabbiadini, validi giocatori che non garantiscono –sperando di sbagliarci- un sufficiente numero di segnature).
Ora, il ds Osti dice che il mercato blucerchiato sta per volgere al termine. Garrone sogghigna e mormora che forse porrebbe esserci una sorpresa (almeno, così riporta la Gazzetta di ieri). A questo punto un piccolo pensiero sull’arrivo di un attaccante d’esperienza, magari in esubero da squadre di fascia più alta, si potrebbe anche avere. Insomma, chi non farebbe carte false per un provvidenziale arrivo di non so, facciamo un nome a caso, Fabio Quagliarella?