Il nostro tecnico Gino Sarpero ha incontrato a Empoli Mister Sarri, protagonista di un calcio genuino, lontano dai riflettori ma pieno di sapienza. E’stato un viaggio nel mondo “Sarriano”, qui riportato da Mister Sarpero nel suo bel racconto della giornata
Ho incontrato mister Sarri, allenatore e personaggio del momento.
Condivido le due diciture, è un grande personaggio, e come mister sta dimostrando nella massima serie la sua preparazione tattica e la sua bravura.
Il corso di aggiornamento si tiene allo stadio Castellani di Empoli, dove incontriamo il Mister e la prima squadra.
Siamo tanti: 60 dell’accademia allenatori guidata da Paolo Tramezzani e Alessandro Recenti e circa un 40 persone dell’AIAC di La Spezia. Piccola presenza di ex giocatori come Sergio Buso, Lanna, collaboratori tecnici dello staff di Eugenio Corini e Carmine Esposito.
Arriva Sarri con la squadra per la seduta mattutina: k-way strappato e sgualcito, tuta d’allenamento, scarpe da calcetto, scaldacollo e divisa in tuta di ordinanza con l’immancabile sigaretta. Qualche foto e la solita raccomandazione: facciamole dopo, ora si lavora…
Spiegazione rapida della giornata di allenamento e poi l’elegantissimo team manager Accardi, ex giocatore professionista, ci chiede di accomodarci fuori dal terreno, al lato del campo o in cima alla gradinata per avere una visione migliore.
Guida l’allenamento il collaboratore tecnico Martusciello (ex calciatore professionista) con il vice allenatore Calzona. Sarri resta in disparte con l’immancabile sigaretta e la voce un pò da orco a correggere i pochi errori della linea al lavoro.
E qui veniamo stupiti dal personaggio: semplice, burbero, vecchia maniera come hanno dipinto in molti, ma anche innovativo: utilizza un drone per riprendere i movimenti della linea e successivamente controllarli in sala video.
Tutta la dirigenza a bordo campo segue in religioso silenzio, il mister si avvale di un piccolo foglietto in tasca per cambiare le esercitazioni.
Finito l’allenamento ci avviamo per la riunione tecnica.
Il team manager Accardi e mister Sarri fanno gli onori di casa e ci guidano dentro il salone vip adibito a festa e con umiltà tirano fuori le sedie dallo sgabuzzino distribuendole a noi mister…
Accompagnato dalle sue dieci sigarette, fumate in circa un’oretta di conversazione, Sarri inizia raccontandoci la settimana tipo, diventata atipica visto che si gioca spesso in altri giorni settimanali, per poi dare spazio alle domande di noi mister “popolari”.
Il mister inizia a rispondere con molta umiltà e disponibilità spiegando i motivi dei movimenti della difesa in linea che stridono con il protocollo di Coverciano. Emerge un’ottima capacità comunicativa una proprietà di linguaggio tecnica invidiabile… Accardi dice che il mister è un FENOMENO! E mi trova TOTALMENTE d’accordo.
Sul lavoro settimanale classica domanda sui possessi palla utilizzati sia per il lavoro condizionale sia per il suo credo calcistico:
“..non amo il possesso palla sterile e fine a se stesso, voglio subito veriticalizzare...”
Arriviamo anche al confronto con il calcio estero e ai mali del nostro calcio :
“..noi abbiamo una difesa giovane composta di ’94-’95 e ’93, bisogna dare la possibilità di sbagliare ad un giovane, dare fiducia ai nostri giocatori italiani e non segarli subito. Anche sulla “mentalità tattica” italiana credo che dobbiamo crescere. Poche squadre ti attaccano alte come all’estero (dove invece lo fanno tutte): le grandi squadre del nostro campionato ti aspettano per poi attaccarti in pressing da centrocampo in giù..“
Sul riscaldamento pre gara :
“...Sono come voi, lo guardo da fuori, non ci ho mai messo mano, ho dato solo l’indicazione di utilizzare molta palla ma non so cosa fanno, so che lo cambiano spesso per non far abituare i giocatori..“
Ci racconta come ha costruito in 3 anni questo miracolo calcistico, con 14 e passa giocatori su 25 del settore giovanile, con meccanismi studiati, preparati ed abbracciati in toto dai giocatori,e con un cambio importante del suo credo:
“…Ero un amante del modulo 4-2-3-1, per 6 anni avevo solo quello in testa. E la mia testardaggine di continuare ad applicarlo anche senza gli uomini giusti mi è costato un esonero. Ad Empoli son arrivato in un momento difficile, con pochi punti fatti in 9 partite. Poi sono rientrati gli infortunati e ho avuto la possibilità di trovare una nuova strada per valorizzare Valdifiori, Maccarone,Tavano e Saponara”.
Sposiamo dunque il 4-3-1-2, con l’incognita delle mezzali che siamo riusciti a convincere e far lavorare come volevamo noi..
La risposta dei giocatori?
“…Avete presente quando regalate un gioco ad un bambino? gli occhi sereni e felici di giocare in una determinata maniera…. ecco questo è stato. Io voglio i giocatori convinti e felici di quello che fanno, perché togliergli questo?…
Il tuo modo di fare calcio lo porti in ogni modulo. Io metto solo 2 regole per non andare troppo in conflitto con i giocatori: la prima è l’uso del buon senso, la seconda è che in allenamento devi andare ai 2000 km/h altrimenti sei fuori…“
I perchè un calciatore non riesca andare ai 2000 km/h possono essere molteplici: dieta sbagliata, problemi familiari, discoteche e vita non da atleta. Al mister non interessa, tu devi andare a 2000 km/h altrimenti sei fuori…
Stupisce il discorso sullo studio degli avversari..
“..con i miei collaboratori scelgo 5 partite in cui segniamo tutto quello che ci interessa, un lavoro faticoso, ma una ditta specializzata non saprebbe cogliere ciò che voglio, e ciò che vorrei vedere e che mi serve...”
Risulta essere molto meticoloso sui calci piazzati a favore e non, sui movimenti in fase di possesso e non. E’ un caterpillar, dice che con i suoi giocatori è molto esigente, prepara tutto nei minimi dettagli…
Sull’Empoli del futuro :
“..Fino alla salvezza raggiunta, e sono d’accordo con tutti i componenti della società, non voglio sentire parlare di mercato dai miei giocatori. Questa categoria e questo gioco richiedono motivazione e meccanismi perfetti, se ci inceppiamo andiamo in difficoltà.
Se rimangono tutti, con l’acquisto di due giocatori si potrebbe puntare all’Europa League.. perchè no?!“.
Arriva la domanda ovvia sul Milan e sul suo futuro. Risposta lapidaria:
“…Io non so niente, i giornali non li compro da 5 anni, internet lo uso solo per vedere i giocatori e la tv la guardo solo se c’è un rettangolo verde altrimenti la spengo…“
Domanda sul suo passato che per noi è una base di partenza importante :
“..io sono partito dai dilettanti, ci sono stato 10 anni e se fossi stato davvero così bravo non sarei arrivato in serie A a 56 anni… Siate attenti ai dettagli e curate i particolari in maniera meticolosa e precisa più nei vostri campionati che con i professionisti, non esiste lavoro che non si possa fare con loro, sono solo nostri pensieri da modificare. Tutto si può fare cambia, solo la qualità…“
Si è fatto tardi, il mister saluta tutti. Questo rimane uno degli incontri più positivi e significativi per la mia piccola carriera da allenatore.
Colpisce l’umiltà, la semplicità e disponibilità del personaggio simpatico, burbero, e popolare diventato professionista grazie solo al LAVORO sul campo.
Non sono in grado di poter giudicare se il mister sia adatto a Milan, Juventus o altre big. C’è da dire che qui a Empoli ha costruito un progetto che lo vede fare calcio, lavorare e comunicare come e quando vuole, con i suoi metodi da tutti apprezzati e sposati senza pressione.
Una bella storia di amore corrisposto che trovo difficile possa interrompersi.
COMPLIMENTI a Mister Sarri, ti auguro un Buon lavoro ricco delle soddisfazioni che meriti!
2 commenti
Complimenti a Carlo e tutta la redazione, esperienza per noi lettori che spero venga replicata in futuro con altri mister interessanti dal punto di vista caratteriale e tattico e che guidano squadre medio-piccole, dove la loro mano risulta evidente e decisiva nel tempo, tipo Di Francesco e Mandorlini. Grazie.
Bellissima intervista, grazie a Gino per averci fatto conoscere un grande allenatore. Un consiglio a ferrero, se sinisa parte tieni d’occhio Sarri, costa meno e farà una grande squadra