Vittoria importantissima per la classifica e per l’umore. E’ stato veramente ammirevole il sacrificio di un campione come Eto’o durante la gara, soprattutto in fase di non possesso.
Il nostro lider maximo Sinisa e lo staff hanno avuto pochi giorni a disposizione per preparare la partita con l’Atalanta, match che affrontiamo con le tre assenze importanti di Obiang, Eder e Soriano in squalifica.
Qualcuno si sbilancia scrivendo che continueremo con l’utilizzo del 4-3-1-2 con Correa dietro Okaka e Muriel. Invece Sinisa sorprende tutti: spazio al tridente pesante Muriel Okaka ed Eto’o.
Torniamo dunque al 4-3-3, con Viviano, De Silvestri, Silvestre e Romagnoli e Regini a sinistra confermato nonsante l’errore e la sfuriata del derby.
Centrocampo a 3 con Palombo centrale, Duncan mezzala sinistra ed Acquah mezzala destra. Attacco a tre con Okaka centrale, Eto’o a sinistra e Muriel a destra.
L’Atalanta risponde con un lineare 4-4-1-1 con: Sportiello in porta; difesa a 4 con Bellini a destra, Stendardo e Benalouane centrali, Dramè a sinistra; centrocampo con Emanuelson a destra, Carmona e Cigarini centrali e Gomez a sinistra; Baselli nell’insolito ruolo di trequartista dietro Pinilla.
La nostra fase di possesso prevede il consueto possesso palla, purtroppo molto frenato a causa delle pessime condizioni del terreno di gioco.
L’Atalanta ci prende molto alti marcando i nostri giocatori in fase di uscita con Cigarini su Palombo, mentre Baselli e Pinilla marcano Silvestre e Romagnoli. Viviano è spesso costretto al rilancio sugli esterni, sopratutto su De Silvestri che “spizza” sugli attaccanti.
Proviamo ad eludere le loro marcature ruotando i centrocampisti in fase di inizio azione.
Cerchiamo anche di trovare la profondità sul movimento dentro al campo dei due attaccanti esterni per trovare superiorità “3 contro 2” in zona centrale tra i loro 2 centrali di difesa e di centrocampo.
Passaggi veloci e corti: cerchiamo la verticalizzazione in velocità delle nostre 2 frecce Eto’o e Muriel, mentre Okaka fa il solito lavoro sporco di sportellate e sponde venendo incontro per lasciare spazio agli inserimenti.
Le nostre mezzali lavorano tanto in ampiezza allargandosi molto, sia in fase di possesso che in fase di non possesso.
Un centrocampo tosto, duro e di corsa oggi è in grado di sopperire a questo tridente (a parte Palombo che conferma il periodo di scarsa forma e centralmente sbaglia parecchi passaggi).
Registriamo la consueta spinta dai terzini, ma anche la consueta difficoltà nel crossare e chiudere l’azione.
Ottima la copertura preventiva su Pinilla fulcro dell’attacco dell’Atalanta.
La fase di non possesso ci vede difendere con con le mezzali che si allargano sulla spinta dei terzini, mentre gli attaccanti esterni rientrano centralmente. Palombo ha come riferimento Baselli, l’Atalanta attacca con i due esterni offensivi a piede invertito, in modo da attaccare il centro e non il fondo del campo che viene lasciato alla spinta dei terzini.
Uno schema spesso provato è la ricerca della profondità sulla testa di Pinilla per l’inserimento di Gomez e di Emanuelson.
Partiamo bene e chiudiamo subito l’Atalanta nella sua metà campo, creando ben 2-3 occasioni per il tiro di Eto’o che con il movimento “esterno-dentro” descritto prima riesce a liberarsi per colpire il porta.
Ma dopo 15 minuti in cui abbiamo tenuto il controllo della partita, subiamo goal.
Calcio di punizione poco dopo la linea del centrocampo: da destra verso sinistra per la torre di Stendardo, la palla arriva a Gomez che sbaglia il primo cross, Dramè raccoglie il pallone e crossa rasoterra, la sfera attraversa l’area con Baselli che la tocca in anticipo su Silvestre, Romagnoli e Regini perdono il loro riferimento e Stendardo segna sul palo opposto.
Un goal simile al derby, ancora una volta fatichiamo a leggere queste azioni dentro l’area.
Non so di chi fosse la marcatura dentro l’area su Stendardo, credo di Romagnoli. Ma il giocatore dell’Atalanta, lasciato colpevolmente solo, passa tra Regini ed Eto’o: in area l’avversario si deve “sentire”.
Il goal ci colpisce a livello mentale ed andiamo in difficoltà.
L’Atalanta prende campo: Emanuleson sembra Cristiano Ronaldo e mette in grossa difficoltà Regini andando ben due volte al tiro dopo averlo saltato facilmente.
L’Atalanta crea 2 grosse occasioni, mentre noi proviamo con delle combinazioni strette e veloci centrali di grande qualità con i nostri due fenomenti Muriel ed Eto’o. Invece Okaka sembra non capire o arrivare in ritardo quella frazione di secondo che non gli consene il tiro in porta.
Troviamo difficoltà a scardinare la difesa nero azzurra: 10 dietro la linea della palla con Baselli su Palombo: linee molto strette e corte, ma noi siamo troppo lenti nel possesso per trovare dei varchi.
Il secondo tempo inizia con una novità: Sinisa e il tattico De Leo ridisegnano la formazione in fase di possesso. Eto’o si fa trovare tra le linee giocando dietro Muriel ed Okaka: 4-3-1-2 con molta spinta dai terzini contemporaneamente per cercare ampiezza e portare 7 uomini in zona goal. Palombo si dispone tra i due centrali di difesa e Silvestre marca preventivamente Pinilla.
Ma è dal punto di vista mentale e fisico che cambiamo sensibilmente.
Siamo molto determinati, vogliosi e sopratutto veloci e precisi nel possesso, chiudiamo l’Atalanta nella sua metà campo rischiando solo in contropiede e su qualche piazzato: siamo determinati a pareggiare questa partita.
L’Atalanta per coprire in ampiezza si schiera in un 4-3-3 con Baselli che scivola a centrocampo (in fase di non possesso diventa un 4-5-1).
Creiamo diverse occasioni, soprattutto al 59′ con Muriel e al 64′ con una clamorosa azione di Okaka: rilancio basso di Viviano, bel tocco smarcante centrale di Muriel, Okaka parte palla al piede salta un avversario e davanti al portiere calcia fuori…
Al 64′ esce Pinilla per Denis.
E dal 65′ l’Atalanta sembra andare in difficoltà fisica: noi continuiamo in pressione per recuperare la partita e con Okaka in un 3 contro 3 sbagliamo di nuovo la conclusione, ma il goal è vicino.
Al 68′ la perla di Muriel, un vero top player, che per questo goal mi ha ricordato Gianluca Vialli: Duncan tocca per Muriel che cerca l’uno due con Okaka, tocca il pallone un difensore dell’Atalanta che lo allunga in maniera decisiva verso la nostra punta, che lancia in pallonetto in maniera splendida Muriel. Il colombiano si coordina al volo di sinistro e la mette in maniera imparabile sul palo opposto… chapeau!!
Al 71′ rischiamo grosso in contropiede con Denis che spara su Viviano, bravissimo a parare.
Al 72′ con l’ingresso di Boakie per Baselli l’Atalanta si dispone nuovamente con un 4-4-2, ma abbiamo la gara in pugno e loro sembrano non avere piu’ energie.
Al 30′ minuto spazio a Correa per lo stanco Muriel, in un 4-3-3 con Eto’o largo a sinistra Okaka centrale e Correa a destra. E all’83’ grande azione con Correa che costruisce ed Eto’o che tira verso il palo opposto dal limite dell’area: cappella gigante di Sportiello che lascia il pallone in terra, arriva Okaka e segna! Stefanone non segnava da dicembre e raggiunge quota 4 come Antonelli, Tonelli ed Avelar… 2 a 1.
Per gli ultimi minuti torniamo al 4-3-1-2 con Correa dietro Eto’o ed Okaka.
Come detto, è stato ammirevole il sacrificio di Eto’o in fase di non possesso, un contributo fondamentale per arrivare a questa vittoria importantissima ai fini della classifica e dell’umore.
Ci abbiamo creduto ed ora, con il rientro dei tre squalificati, ripartiamo dai punti positivi e fermi di questa gara.
3 commenti
Analisi talmente dettagliata e completa che forse solo De Leo potrebbe avere qualcosa da controbattere:-)
Se ben ricordo eri d’accordo con me quando nel girone d’andata auspicavamo il modulo 4-3-1-2 come modulo più congeniale per l’organico a disposizione ma arrivati a questo punto, con tutto quel ben di Dio là davanti come si fa a rinunciare al tridente?
Ciao Carlo, il primo tempo di domenica potrebbe essere la definitiva bocciatura del 4-3-3 come soluzione tattica principale? Io credo di si, partiti Gabbiadini, e i comprimari di ruolo, Sansone e Fedato, in rosa resta il solo Eder ad avere le caratteristiche per interpretare il ruolo al meglio ,ruolo che presuppone continui scatti sia lungolinea, che a tagliare dentro il campo e soprattutto continui ripiegamenti, anche profondi a coprire, sulle sovrapposizioni di terzini e mezzali avversarie. Pensare a Eto e Muriel perdere terreno e lucidita’ per poter fare soprattutto la fase difensiva mi sa tanto di integralismo Sacchiano ( ricordi Signori e Zola esterni di centrocampo al mondiale USA ? ). Giocando come nella ripresa, si possono sfruttare tutte le qualita’ nello stretto dei ns attaccanti, tenendoli sempre nel cuore del gioco, idea che puo’ tranquillamente essere supportata da una rosa di centrocampisti giovani e ” di gamba” da Pedro ad Acquah, a Duncan, Rizzo e lo stesso Soriano, parso piu’ a suo agio da mezzala piuttosto che da trequarti, senza dimenticare Correa a medio termine. Ultima nota sui “bastonati” cronici degli ultimi 2 mesi, Regini ha perso totalmente tranquillita’ e dovrebbe sedersi per qualche partita, Okaka si e’ chiaramente giovato della vicinanza di due giocatori di alta qualita’ dimostrando di poter giocare palla a terra fino al limite dell area ( da li in poi buio ) , Palombo patisce terribilmente il pressing alto di qualsiasi avversario, e’ molto impreciso, ma sostituirlo in quella posizione sara’ meno semplice di quel che sembra con i giocatori attuali, migliori tecnicamente e piu’ dinamici ma meno puntuali nel chiudere gli spazi al limite dell area. Forza Doria!!
Ciao el cabezon,ti ringrazio per i complimenti…il 4312 era il modulo giusto quando fu ceduto gabbiadini ora credo che si possa sia effettuare un 4-3-3 con eto o centrale eder a sinistra e muriel a destra oppure un 4312 cun eto o dietro ad eder e muriel,ovviamente costruendo un centrocampo di spessore corsa e fisictà con Duncan Obiang ed acquah…
Ciao mik p non credo sia una bocciattura,ma bisogna lavorarci ed aspettare che gli interpreti siano in condizione per le soluzioni descritte nelle righe sopra,concordo sul giudizio di soriano,palombo e regini….vedremo come il mister si comporterà..