Dopo la gestione disastrosa del “primo” derby (teloni o non teloni, la città ha rimediato l’ennesima brutta figura a livello nazionale), le istituzioni hanno raddoppiato gli sforzi nelle ultime ore per sciogliere il nodo gordiano della gestione del Ferraris. La figuraccia di sabato ha forse partorito qualcosa di buono.
Il sindaco Marco Doria ha espresso parere favorevole all’ipotesi di gestione congiunta dell’impianto da parte di Samp e Genoa; non è una novità, ma stavolta ci sarebbe finalmente l’accordo tra Ferrero e Preziosi, con la creazione di una società ad hoc partecipata al 50% dalle due società e operativa da subito. Ad una condizione: che vengano finalmente saldati gli arretrati reclamati a più riprese dal Consorzio Stadium di Beppe Costa (gestore dello stadio dal 2012), una cifra che si aggira sui 2 milioni di euro, tra canoni d’affitto, manutenzione ordinaria ed utenze.
A tal proposito, si ipotizza una sorta di compromesso, con la transazione immediata da parte delle due società di una cifra probabilmente scontata.
Una volta saldati i debiti (che, va detto, avrebbero causato gran parte dei disservizi del Ferraris degli ultimi mesi) e liquidato il Consorzio, alla nuova società spetterebbe la gestione ordinaria e, attraverso il prolungamento della concessione fino al 2040 (quella attuale scade nel 2022), la pianificazione di interventi a lungo termine atti a migliorare l’agibilità e l’accessibilità per il pubblico.
Soluzione definitiva o ripiego per disinnescare temporaneamente le recenti polemiche?
La disponibilità delle istituzioni, una volta tanto, sembra esserci; tutto sta a vedere se Samp e Genoa, dopo aver versato il dovuto, avranno voglia e capacità d’impegnarsi per rendere lo stadio un luogo decente.