Fin dai primi giorni del suo mandato presidenziale l’obiettivo di Massimo Ferrero è stato quello di rilanciare il marchio Sampdoria in Italia e all’estero, non solo attraverso il marketing e l’attenzione dei media. Lo dimostrerebbero l’attivismo frenetico di Osti e Pecini nelle sessioni di mercato, l’ingaggio di un manipolo di campioncini per la Primavera e, last but not least, il clamoroso arrivo di un campione globale come Samuel Eto’o che, secondo alcuni esperti, potrebbe agevolare il felice esito della trattativa tra la società e una nota multinazionale del Golfo Persico (una compagnia aerea?) per un lucroso contratto di sponsorizzazione.
Il progetto internazionale di Ferrero passerebbe anche attraverso la collaborazione con piccole società satelliti, in cui verrebbero smistati giovani di talento per promuoverne la crescita professionale attraverso una maggiore continuità d’impiego. Vengono subito in mente alcuni esempi: il Monza di fine anni ’90, che divenne per alcune stagioni una vera e propria società satellite del Milan; oppure Watford e Granada, gloriose società di cui la famiglia Pozzo si serve per utilizzare e valutare giovani talenti (o smistare giocatori in esubero) per un futuro impiego nell’Udinese.
Ferrero avrebbe scelto l’Olhanense, società portoghese di Seconda Divisione la cui maggioranza del pacchetto azionario (che già parlava italiano: il proprietario, infatti, era l’ex presidente del Cesena Igor Campedelli) sarebbe passata ad un pool di investitori “molto vicini” alla Sampdoria. A termini di regolamento, non è consentita la partecipazione diretta della Sampdoria nell’Olhanense, ma la dirigenza blucerchiata, di fatto, eserciterà un controllo diretto sulla società portoghese. Il primo passo è stato il prestito di due giocatori blucerchiati: l’ex Primavera Simoes e il centravanti venezuelano Ponce, appena ingaggiato da Ferrero.
Perché proprio l’Olhanense ? Innanzitutto per le agevolazioni fiscali in vigore per le società calcistiche in Portogallo; poi, per il livello tecnico del campionato, non elevatissimo ma comunque superiore alla nostra LegaPro; infine per la possibilità di tesserare un maggior numero di extracomunitari rispetto all’Italia e per le condizioni climatiche favorevoli (la città di Olhano, infatti, si trova nell’Algarve, Portogallo meridionale, a sud di Lisbona). E la squadra lusitana sarebbe solo la prima: Ferrero sarebbe in trattativa anche con i croati del Novigrad e i serbi del Mihalovce.
PROFILO DELL’OLHANENSE
Colori sociali rossoneri, l’Olhanense è stata fondata nel 1912 ed è stata la prima squadra dell’Algarve a raggiungere i vertici del calcio portoghese. Vinse il campionato portoghese nel 1923-24, prima squadra in assoluto all’infuori delle metropoli Lisbona e Porto; ha disputato la massima serie dal 1941 al 1951, dal 1961 al 1964, dal 1973 al 1975 e dal 2009 al 2014 (20 stagioni in tutto); il suo miglior piazzamento in età moderna è stato il quarto posto ottenuto nel 1946. Una società di livello medio nell’universo calcistico portoghese, che emerse inopinatamente agli onori della cronaca italiana alla fine del 2013, quando Campedelli rilevò le quote della società, portando con sé maestranze legate al calcio italiano, ossia dirigenti, allenatori (Nanu Galderisi) e numerosi giocatori di una qualche notorietà in A e B: Santana, Sampirisi e Pelé, Per Kroldrup e Anthony Seric, Christian Obodo, Agon Mehmeti e l’ex livornese Bigazzi, per menzionare solamente i nomi più noti.
La situazione tecnica dell’Olhanense non è delle migliori: attualmente, la squadra è diciottesima in campionato, guidata dal portoghese Paixao. Inoltre, cinque giocatori avrebbero tentato di svincolarsi a parametro zero, sfruttando una falla contrattuale, ma sembra che la crisi sia rientrata dopo qualche giorno di trattativa. Attualmente, vi militano due italiani, il centrocampista Galassi (ex Novara, con onesti precedenti in Lega Pro tra Mantova, Pavia e Viareggio) e l’ala sinistra Pedrelli, di origine spezzina, già riserva nel Virtus Entella promosso in B nel 2014, più diversi giocatori stranieri in prestito da società italiane (due attaccanti del Parma: l’argentino Mastriani e il panamense Aguilar e il portiere lituano Svedkauskas della Roma).