In questo momento di enorme difficoltà per il Paese, nel quale come sempre non mancano ipocrisie e parole vane, lupi mannari e sanguisughe che cercano di lucrare anche nel disastro, guidati dai dettami del puro e spietato capitalismo, il nostro applauso va a Gastòn Ramirez.
Il suo ultimo commento è definibile come una delle piu’ belle giocate da quando indossa i nostri colori. Nel nostro piccolo possiamo anche aggiungere che la sua posizione è quella portata avanti dal blog da quando è iniziata questa dannata emergenza.
Sacrosante le parole di Gastòn: discutere oggi di ripresa del campionato di calcio, ossia discutere di business, è surreale, anzi mostruoso: i soldi, se devono essere tolti ai calciatori, vadano agli ospedali o a sostegno del Paese e non a far risparmiare milioni ad Agnelli o a quel tale che presiede la nostra società.
“E’ dura pensare a ripartire dopo tutto questo – sostiene Ramirez – “ Io non gioco una partita da quasi due mesi, dal 16 febbraio contro la Fiorentina, perché poi mi sono trascinato dietro la giornata di squalifica in tutti quei rinvii. Penso che oggi sia più importante pensare alle famiglie che ai problemi del calcio. Io in questo momento sono lontano dalla mia famiglia in Uruguay. Ma in questo caso le distanze si azzerano, nel senso che sono enormi per tutti. Alcuni miei compagni hanno le famiglie a 3/400 chilometri, poche ore di macchina, e non possono tornare da loro. La mia famiglia, mia moglie e i miei tre bimbi, per fortuna sono qui con me. Certo, quando poi sento mamma e papà in Uruguay, o i miei fratelli, vorrei essere là con loro. Cerco di aggiornarli della situazione qui in Italia.
In Uruguay il numero di contagi è ancora basso ma secondo me sono molti di più di quelli comunicati.
Se tornerò in Uruguay? Penso che resteremo a Genova. Non riesco a togliermi dalla testa la gente che soffre, noi giocatori e la società abbiamo dato una mano all’ospedale San Martino di Genova. Bisogna che chiunque, se può e per quel che può, alimenti la raccolta fondi. Perché non è finita. Mi metto nei panni di quelle famiglie chiuse in appartamenti piccoli, con i bimbi. Mi dico, mi ripeto, che sono molto fortunato. A volte l’essere umano finisce con il sacrificare l’onestà sull’altare del soldo, del business. I soldi in questo momento servono a una cosa sola, aiutare i medici, gli infermieri, la ricerca scientifica, acquistare le mascherine e i macchinari.
Togliamoci i soldi, sì, ma con questa finalità. Invece sento parlare tanto di diritti televisivi, di tagli agli stipendi, di mancati guadagni, come se solo il mondo del calcio stesse perdendo dei soldi. Le attività commerciali no? I ristoranti, i negozi, le piccole imprese, chi viene messo in cassa integrazione e chi ci verrà messo dopo, chi sta perdendo o ha già perso il lavoro. Ecco, proprio in questi giorni il calcio rischia di dare un’immagine distorta di sé, da ‘mondo diverso’. E gli affetti che si perdono che prezzo hanno? C’è una sola priorità, la salute e per tutto il resto si vedrà. E se non ci saranno i soldi per giocare l’anno prossimo, non si giocherà. Se si riprendesse a giocare, sarebbe un po’ come prepararsi per l’Olimpiade solo il mese prima. Perdi qualità. Si vedranno secondo me molte partite brutte. Un calcio non all’altezza dei livelli della Serie A. Noi stiamo facendo tutto quello che ci viene detto dallo staff della Sampdoria, per farci ritrovare nelle migliori condizioni possibili per l’eventuale ripresa. Siamo professionisti sempre. Al momento non abbiamo certezze e questo continuo “sospeso” non aiuta. Il campo mi manca, è ovvio, ma in questi giorni sto recuperando, come tanti, del tempo con i miei figli. Abbiamo un giardino, dove possono sfogarsi. Come vicino ho Karol Linetty, abbiamo anche palleggiato un po’ insieme, a distanza. Io però penso che finirla qui e ripartire a 22 squadre sarebbe la cosa migliore. Ci farebbe crescere come persone. Se la Juventus o la Lazio o l’Inter ritengono di dover discutere per l’assegnazione dello scudetto, affari loro. È un’altra storia. A maggio magari riparti, sperando che non si ammali più nessuno, poi finisci a luglio se non ad agosto… e poi devi ripartire subito perché il calendario della prossima stagione è già incasinato. Chi pensa a come finire questa stagione lo fa esclusivamente per i soldi, per business. Infischiandosene della salute delle persone”.
Gaston Ramirez
9 commenti
Sentire un calciatore parlare così desta grande stupore e commozione. Come tifoso sampdoriano, ma ancor più come uomo universale, ti mando tutto la mia ammirazione. Per me sei entrato nella storia, non solo dei nostri colori, ma in quella del calcio intero. Grazie, sei magnifico.
Giustissime le parole di Gaston , andrebbe fatta una super tassa per chi guadagna milioni per dare calci al pallone nello stesso pianeta in cui persone muoiono per mancanza di mezzi e che dire dei soldi spesi in armamenti dove vede l´Italia al decimo posto al mondo con 23.000.000.000 di euro poi se ci aggiungiamo i 24.000.000.000 per fare un tunnel in una montagna direi che dovremmo riflettere un attimo e la politica qui non centra nulla ! Siamo stati i pionieri in molte cose è giunta l´ora di dare uno spunto al mondo per migliorare il benessere delle persone , allora si potremmo dire di essere stati d´esempio !
Sanità, ricerca,sociale, manutenzione infrastrutture ,fiumi e territori a rischio sismico e idrogeologico . Si potrebbe migliorare …forse !
Grande Gaston. Grande come calciatore ma soprattutto come uomo. Grazie
Dopo un doveroso silenzio dovuto a tanti fattori ( ho visto cose che voi umani…) mi sento di dire due cose: la prima e’ questa: Caro Roberto hai ragione da vendere quando scrivi applausi a Ramirez ma questa dovrebbe essere la normalità di un mondo dove purtroppo ci stupisce ciò che risulterebbe ovvio ed è molto triste dopodichè il mio amico Gabry mi “ruba” sempre le parole in quanto concordo come sempre con le sue asserzioni politic-filosofiche è sempre un piacere leggervi tutti compresi ma le due persone citate e Solodoria (non me ne vogliano gli altri) sono persone con cui ho più affinità. Come avevo scritto circa un mese fa il campionato non dovrebbe ( doverosamente ) riprendere ma questo è l’ultimo problema che abbiamo e avremo in futuro. Non voglio essere troppo prolisso quindi un’abbraccio a tutti sperando che questi eventi tragici migliorino gradualmente. PS. la sintassi non mi appartiene chiedo venia.
Ciao LUIGI bentornato mi allegro rileggerti ,quando sarà tutto finito e si potrà a questo punto bisognerà trovarsi a Zena riga di gotti e poi allo stadio ovviamente dovrà esserci anche mio hermano , poi belli ciucchi tutti a cantare lettera da Amsterdam !!!
ciao luigi e ben trovato, spero che tra qualche tempo non ben identificato si possa tornare ad incazzarsi e a discutere sul nano e compagnia cantante, ora purtroppo non e’ il momento…ma quando sara’ via con le discussioni e vai coi gotti invocati da gabry
Claro SOLODORIA lo dico senza mezzi termini dobbiamo fare una grande botta : ) : ) : )
Ciao Luigi ho pensato spesso a te in questi ultimi tempi perchè, se ho capito bene, stai in Lombardia. Ecco l’allusione a “ho visto cose che voi umani…” Come va? Tutto bene? Un caro saluto da Roberto.
Ciao Roberto grazie del pensiero, si ringraziando Dio per il momento tutto bene (ovviamente a titolo personale) ma per la professione che svolgo ho visto di tutto ma a questo ormai sono abituato diciamo che si sono accentuati i difetti di un popolo refrattario alle regole. Provo a emulare la tua grande cultura ( sorrido da umile plebeo) dicendo : Non torneremo alla normalità perche la normalità è il problema. Un salutone a tutti.